Binario 9 e ¾ è il progetto didattico di orientamento e partecipazione culturale rivolto agli adolescenti che, nel bienno 2019-2021, ha coinvolto Novara e il Cantone dei Grigioni in Engadina.
Per parte italiana capofila la Fondazione Circolo dei lettori, in partenariato con Comune di Novara,Consorzio Scuola Comunità Impresa e Associazione Next Level. In Svizzera hanno partecipato l’Alta Scuola Pedagogica dei Grigioni, in veste di capofila, e l’Ufficio Orientamento professionale negli studi e nella carriera del Cantone Grigioni. Con il patrocinio di Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca,Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte,Ufficio Scolastico Territoriale di Novara.
Binario 9 e ¾, è stato cofinanziato da Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, Stato Italiano, Confederazione elvetica e Cantoni, è sviluppato nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera.
Promuovere il successo scolastico e formativo attraverso creatività e narrazione per accompagnare studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo grado alla scoperta di passioni, sogni, risorse interne ed esterne utili ad affrontare le sfide della crescita.
La condivisione di saperi, esperienze e competenze dei diversi enti coinvolti ha portato alla realizzazione di un piano formativo innovativo, rivolto a ragazzi e ragazze, ma anche a genitori, educatori, insegnanti.
Poiché le disparità nelle carriere scolastiche sono ancora molto forti, sia in Italia che in Svizzera, Binario 9 e ¾ si rivolge soprattutto agli studenti che si trovano in condizioni di svantaggio e, in particolare, a ragazze e ragazzi migranti.
Il progetto si concentra sullo studio della lingua italiana e della matematica, al pari con la valorizzazione e la riscoperta del talento personale, immersi nell’ambiente e nella cultura circostanti.
Binario 9 e ¾ prevede, infatti, la progettazione e l’applicazione di una didattica innovativa dell’italiano e della matematica, la prima affidata allo scrittore Giuseppe Catozzella, la seconda al matematico Fabio Sartori.
L’intero percorso si completa con la formazione di educatori ed insegnanti per sperimentare questi metodi con gli studenti.
Il percorso formativo sulla lingua italiana prende avvio dall’ invito ai ragazzi a far emergere il loro desiderio di dare forma a ciò vedono, sentono e provano. L’approccio di Giuseppe Catozzella è dunque poetico e poietico insieme: ragazzi e ragazze sono chiamati a dar vita al proprio mondo interiore attraverso la lingua italiana, espressa non solo dalla letteratura, ma anche dal cinema, dalla musica rap, dall’arte figurativa, dalla canzone d’autore, dal design e dal giornalismo.
La matematica è, invece, affrontata dal professor Fabio Sartori unitamente ad altri ambiti dell’esistenza, come l’organizzazione del pensiero logico, la pianificazione del proprio lavoro e ancora la capacità di trovare risposte a problemi, ispirandosi a un modello CBR – Case-Based Reasoning, applicato a un ambiente di edutainment (education + entertainment). Allievi e allieve possono misurarsi con giochi didattici che hanno l’obiettivo di supportare l’apprendimento, divisi in unità didattiche, tra spiegazioni e quiz.
Al percorso didattico è affiancato quello orientativo per gli studenti delle classi seconde della secondaria di primo grado.
Un viaggio narrativo di ricostruzione della propria storia e identità per guardare con maggior consapevolezza al futuro e alle scelte da affrontare.
Per supportare al meglio i ragazzi sono previste formazioni specifiche per gli insegnanti ed azioni di peer tutoring tra genitori per guidare le famiglie che hanno difficoltà ad orientarsi nel sistema scolastico.
Lo scopo portante del terzo asse del progetto è la promozione della partecipazione culturale dei partecipanti: infatti, le storie e le scoperte esperite nei laboratori di didattica di italiano abitano la memoria e sono parte di un percorso fatto dai ragazzi.
Attraverso la guida di artisti e professionisti della creatività, si vuole portare alla luce queste scoperte e dare vita concreta a progetti che risveglino negli studenti il desiderio di mettersi in gioco, continuando a confrontarsi con i temi del sogno, della propria storia e della propria identità.
Nel pieno rispetto delle misure di prevenzione e contenimento del Covid-19, la relazione con gli artisti è intesa come uno degli strumenti di riconnessione con gli altri, dopo mesi di isolamento e lontananza: il laboratorio è un luogo di crescita personale e scoperta di sé stessi, oltre che di acquisizione di competenze.
I ragazzi sperimenteranno le tecniche del teatro, del video-making e della fotografia, contribuendo ad un progetto collettivo di inchiesta sul sogno: gli esiti saranno presentati in forma di un’esposizione temporanea delle produzioni dei ragazzi, in una serata aperta alle famiglie a Nòva, hub culturale negli spazi dell’ex Caserma Passalacqua.